Valorizziamo i punti in comune
Questo racconto è del mio caro amico Paolo. Risale a maggio 2022. Ci dimostra come sia possibile arrivare ad un conflitto a partire da una discussione da bar, e come sia meravigliosamente possibile disinnescarlo. Grazie Paolo!
Voglio raccontare un episodio che mi è capitato ieri, durante la mia prima uscita in bicicletta dopo tanti mesi di fermo. Ho parcheggiato l’auto a Fiumaretta, un posto vicino alla foce del Magra, e mi sono diretto a Marina di Carrara. Pochi chilometri e fatti piano. La mia meta per la sosta prima del ritorno è stata la gelateria “Rosellini”, famosa per l’eccellenza dei suoi gelati. La gelateria ha una veranda sul marciapiede con solo quattro tavoli. Uno dei tavoli era libero e mi sono tranquillamente messo a gustare il mio meritato gelato.
A un certo punto, avevo quasi finito, mi avvicina un uomo con la barba bianca come la mia, e mi chiede di potersi sedere al mio tavolino. “Certo” rispondo, e lui si accomoda con il suo caffè. Mi comincia a chiedere l’età, a fare complimenti per il mio fare sportivo. La mia Bianchi Intrepida era rigorosamente al mio fianco, ci scambiamo nomi ed età, io 77 e lui 70, e poi mi chiede se credessi nella reincarnazione.
Abbiamo cominciato, ahimè, a parlare di Dio, spiritualità, scopo della vita, e poi di Freud e di Jung. Sono stato, mio malgrado, coinvolto in una discussione che diventava sempre più accesa. Io devo dire che esponevo con calma ribattendo alle sue affermazioni con, lasciatemi dire, una certa logica. Si viene a sapere che il mio interlocutore è un ministro Evangelista Creazionista, e d’altra parte diventa nota anche la mia posizione di ateo, laico e panteista. La discussione prosegue accanita e ad un certo punto Nicola, così si chiama il mio interlocutore, sbotta dicendo di essere veramente arrabbiato, di non poter nemmeno prendere più il caffè che nel frattempo si è raffreddato, e mi rendo conto di come la situazione sia degenerata in un conflitto insanabile.
E’ stato allora che mi sono posto la domanda: ma ora, devo andare via con la rabbia dentro? E riprendendo il mio cammino, mi devo lasciare pensando io di aver incontrato un cretino creazionista, e lui, sicuramente, di aver incontrato un idiota ateo e presuntuoso? Ma com’è possibile che, dopo appena dieci minuti, siamo arrivati in una guerra di religione? Devo trovare il modo di disinnescare questo meccanismo aberrante.
Allora, rivolto a lui, gli ho detto: “Senti Nicola, ti faccio una proposta. Dimentichiamo il nostro conflitto, anzi meglio accettiamo di avere idee diversissime sulla creazione e sulla divinità, ed ora io ti dico quattro cose, quattro asserzioni, e tu mi devi dire se sei d’accordo con esse oppure no”.
“Oggi è una giornata bellissima, di sole e di aria tiepida e profumata, sei d’accordo?”
“Sì, sono d’accordo”
“Guarda quei due bimbi seduti al tavolino di fronte, che mangiano il gelato. Come sono belli!”
“Sì, sono d’accordo”
“La dignità umana è sacra”
“Sì, sono d’accordo”
“Un bel bicchiere di vino, quello buono, è una favola”
“Sì, sono d’accordo”
“E ora prova tu”
“L’uomo santo è quello che cerca la pace”
“OK, sono d’accordissimo. Vedi Nicola, al di là delle nostre differenze, io credo che abbiamo il 90% di cose in comune, come esseri umani con i nostri sentimenti e pensieri. solo il 10% è diverso. E per questo 10% ci dobbiamo scannare?”
“No, non è il 90% ma il 60%”
“Ok va bene anche il 60%”.
Sorrisi, tensione sparita, non più conflitto, non più cercare di dimostrare l’uno all’altro di avere ragione, a tutti i costi. Se non si rinuncia ad avere per forza ragione, se non si rinuncia a dire “Dio è dalla mia parte”, le guerre difficilmente cessano.
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