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Alberto Maggi e il miracolo dei pani e dei pesci

Alberto Maggi e il miracolo dei pani e dei pesci

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Padre Alberto Maggi è un teologo, biblista e religioso dell’ordine dei Servi di Maria. È Direttore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci», cura la divulgazione della ricerca scientifica nel settore biblico attraverso scritti, trasmissioni radiofoniche e televisive e conferenze in Italia e all’estero.

Dopo aver letto il mio articolo La saggezza della moltiplicazione, il mio caro amico Marco mi ha detto:
“Hai letto gli scritti di Alberto Maggi? Il tuo commento sul miracolo dei pani e dei pesci coincide in parte la sua interpretazione”.
“No, in realtà non ho mai letto nulla di Alberto Maggi e ti confesso che non so chi sia” ho risposto candidamente.
“È un famoso teologo e biblista, dovresti leggere le sue opere o ascoltarlo su Youtube!” mi ha consigliato Marco.

Ho provato meraviglia per aver “partorito” un’interpretazione di un importante evento biblico simile a quella di un prestigioso teologo. Spinto dalla curiosità, ho cercato su Internet alla ricerca del pensiero di Maggi sul miracolo dei pani e dei pesci, e ho trovato una sua intervista al seguente link. Invito a leggere l’intervista, riporto in questo articolo ciò che più mi ha colpito:

  • Riguardo ai miracoli descritti nei vangeli, Padre Maggi sostiene che “il termine greco che significa miracolo non si trova mai nei vangeli … l’opera cui siamo chiamati tutti quanti a fare è entrare nel testo evangelico e vedere quello che l’evangelista ci vuol dire attraverso immagini che appartengono alla sua cultura“. Ho immediatamente sentito sintonia con quest’affermazione: non solo i vangeli della tradizione cristiana, ma anche gli scritti sacri di altre tradizioni religiose (i Sutra del Buddismo, il Corano, il Bhagavad Gita degli induisti) sono scritti con un linguaggio adatto alla cultura del tempo. Alcuni fatti non sono quindi realmente accaduti, ma sono immagini con i quali si vuole trasmettere un messaggio
  • Riguardo al miracolo dei pani e dei pesci, Padre Maggi spiega brillantemente l’insegnamento evangelico: la moltitudine viene sfamata attraverso la condivisione del cibo a disposizione, che viene equamente condiviso con tutti i presenti. Inoltre, nel testo evangelico si parla di cinque pani e due pesci: cinque più due fa sette, nella tradizione ebraica sette significa tutto, quindi significa che condivisero tutto quello che avevano

In sintesi, ci dice padre Maggi, il vero miracolo non sta nell’intervento soprannaturale di Gesù, ma nel cambio di mentalità orientato alla fratellanza e alla condivisione che permette di superare “miracolosamente” anche le situazioni più difficili e creare un mondo migliore.

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