Share on Facebook Share on LinkedIn
La poesia “Cinque sacchi di fiaba” di Paolo Neri

La poesia “Cinque sacchi di fiaba” di Paolo Neri

Dopo la canzone “Il mondo si divide” di Brunori Sas, ecco un altro articolo dedicato a chi esprime la propria creatività con le parole. In questo caso condivido con i lettori una poesia del mio amico Paolo Neri, a cui piace scrivere poesie e fiabe per i suoi nipoti.

Cinque sacchi di fiaba

C’era una volta
nella madia del cielo
una strana raccolta
di sacchi di velo.

La chiave l’aveva
ben custodita
chi solo poteva:
la Dea della Vita.

Per fare un dispetto,
un Putto bislacco
forzò lo stipetto
e fuggì con un sacco,

Ma è subito preso,
ne nasce una lotta
e del sacco conteso
la stoffa va rotta,

E viene perduto,
disperso nel mondo,
il suo contenuto
che cade giù in fondo.

Il sacco era pieno
di uomini e donne,
più giovani e meno,
di nonni e di nonne.

Il danno era fatto
e non si poteva
che prenderne atto:
e allor si doveva

accettare lo smacco
e gettare da fora
la Fauna di un sacco,
e il sacco di Flora.

La Terra fu allora
così d’improvviso
la gaia dimora
di un bel paradiso.

E tutti contenti
di essere usciti
guardavano attenti
con occhi stupiti.

Non c’era dolore,
ma che meraviglia,
nessuno che muore,
nessuno che figlia.

Un mondo perfetto,
non fame, non guerre,
ogni giorno diletto,
di gioia le terre.

Ma presto fu noia
e con gran evidenza
non c’era più gioia
bensì indifferenza.

In mezzo alle stelle
restavano invero
due sacchi di pelle:
il bianco ed il nero.

Il sacco più scuro
da fuori tremava
che dentro sicuro
disgrazie portava.

Vi eran celate
la fame e la morte,
le pesti a palate
di virus le scorte,

Nel bianco agitato
restavano infine
il popol mai nato,
bambini e bambine.

Ma dato che al Mondo
nessuno moriva,
il sacco più tondo
nessuno l’apriva.

Fu allora che Vita,
con pianto sì forte,
sulla terra assopita
versò la sua morte.

Se vuoi, invia il tuo commento a info@esperienzedivalore.it, sarò felice di risponderti.

I commenti sono chiusi.